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Piazza Venezia

Piazza Venezia

Campitelli - Pigna - Trevi
Piazza Venezia, cuore turistico di Roma, è famosa per gli edifici storici che la circondano: Palazzo Venezia, Palazzo delle Assicurazioni Generali e il Vittoriano. É l'arteria principale che da Via dei Fori Imperiali conduce oltre al Foro Romano fino al Colosseo.

  • Posizione
    Tra Via dei Fori Imperiali e Via del Corso

  • Costruito da
    Architetti: Giuseppe Sacconi, Guido Cirilli, Gaetano Koch, Manfredo Manfredi e Pio Piacentini

  • Cosa vedere
    Palazzo Venezia, Vittoriano, Palazzo Bonaparte,
    Basilica di San Marco Evangelista

  • Come arrivare
    Stazione Metro A: Colosseo - Bus

Piazza Venezia; Roma, Palazzo Venezia, Il Vittoriano. Storia e Architettura
Piazza Venezia

Storia

Piazza Venezia è il fulcro centrale del turismo di Roma in cui si intersecano diverse strade, tra cui Via dei Fori Imperiali. Fin dai tempi della Repubblica di Roma, Piazza Venezia era un rilevante crocevia commerciale.

La piazza prende il nome dal quattrocentesco Palazzo Venezia e per il suo nuovo assetto urbanistico furono demoliti alcuni preesistenti quartieri medievali e rinascimentali.

Dopo la parentesi napoleonica, dal 1814 al 1916, la piazza divenne proprietà asburgica e ospitò la rappresentanza diplomatica austro-ungarica. Tornerà allo Stato italiano solo durante la Prima Guerra Mondiale.

Oggi la piazza è un importante snodo della viabilità nel centro della città, una rotonda da cui partono a raggiera cinque principali vie: Via del Corso, zona dello shopping del centro, Via dei Fori Imperiali, Via Quattro Novembre, Via del Plebiscito e Via del Teatro Marcello.

Ampliamento

La piazza assunse la forma attuale quando nel 1885 fu costruito sul lato sud il Monumento Vittorio Emanuele II, che ancora oggi domina la piazza. Per la costruzione di questo imponente monumento è stato demolito un intero quartiere a ridosso del confinante Campidoglio, compreso il monastero di Santa Maria in Aracoeli, e Palazzo Torlonia.

Dal 1903 al 1906, fu costruito il Palazzo delle Assicurazioni Generali, di fronte al quattrocentesco Palazzo Venezia, di cui rispecchiava la struttura con chiari rimandi rinascimentali in modo da realizzare due quinte simmetriche e scenografiche allo sfarzoso monumento dell’Altare della Patria.

Finita l’epoca del Fascismo, la piazza è stata riconosciuta come luogo turistico in quanto, oltre i suoi gloriosi edifici, Palazzo Venezia è ora un museo d’arte e racchiude il Museo Nazionale del Palazzo di Venezia e l’Istituto Nazionale d’Archeologia e Storia dell’Arte.

Piazza Venezia. Cosa vedere

Posta al centro dei maggiori flussi turistici per la sua posizione alla fine di Via dei Fori Imperiali, vicina al Colosseo e al Foro Romano, Piazza Venezia è uno scenario tutto da godere con i suoi maestosi palazzi, musei, chiese e vedute panoramiche uniche al mondo, un impatto visivo veramente mozzafiato. Tra le cose da vedere, segnaliamo le più importanti:

Palazzo Venezia

Lo storico Palazzo Venezia, precedentemente Palazzo di San Marco, fu fatto costruire sul lato ovest della piazza tra il 1455 e il 1464 dal cardinale veneziano Pietro Barbo, divenuto poi papa Paolo II, che, proprietario di un piccolo palazzo accanto alla Chiesa di San Marco, lo fece ampliare dando vita così a Palazzo Venezia, l’edificio che ha dato il nome alla piazza.

Successivamente i lavori continuarono fino all’inizio del XVI secolo sotto suo nipote, il cardinale Marco Barbo sul progetto attribuito all’architetto Francesco del Borgo.

Il palazzo è considerato il primo grande edificio del primo Rinascimento a Roma, aspetto visibile solo nella loggia del cortile dove è stato adottato l’ordine delle colonne del Colosseo, una caratteristica tipica della rievocazione delle antichità.

Il grande complesso architettonico, ingrandito fino alle forme attuali dal cardinale Lorenzo Cybo, divenne la residenza dei cardinali di S. Marco e sede papale. Nel 1564, papa Pio IV Medici cedette parte del Palazzo alla Repubblica di Venezia che vi stabilì la propria ambasciata.

Dal 1567 al 1797, la sede diplomatica ebbe ospiti ospiti illustri come Borso d’Este Duca di Ferrara, il Re di Francia Carlo VIII, e lo scultore Antonio Canova. Nel 1715 l’ambasciatore Niccolò Duodo, in una fase di ristrutturazione, integra il balcone che affaccia sulla piazza, un intervento che ne farà  agli inizi del XX secolo il simbolo dell’epoca fascista.

Nel 1770 il quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart, in occasione del viaggio in Italia, suona in concerto nella Sala del Concistoro. In seguito al Trattato di Campoformio del 1797, con la caduta della Repubblica di Venezia, la Serenissima, il Palazzo divenne proprietà dell’Impero Austriaco che ne mantenne la funzione di sede diplomatica.

Tra il 1806 e il 1814, durante la breve dominazione napoleonica, il palazzo cadde in rovina e addirittura il cortile interno fu utilizzato come mercato. L’edificio ritornò di proprietà dell’ambasciata austriaca in Vaticano nel 1814, che fu presto traslocata per il decadimento dell’edificio.

Il restauro per riportarlo agli antichi fasti fu affidato alla direzione dell’architetto Anton Barvitius. Nel 1842 Gioacchino Rossini nella “Sala dei Cinque Lustri” diresse per la prima volta il suo Stabat Mater.

Tra il 1910 ed il 1913 il giardino di Paolo II, noto come Palazzetto Venezia, fu abbattuto e ricostruito in posizione arretrata per consentire l’ampliamento della piazza e la visione diretta del Vittoriano.

L’attuale ubicazione esposta del palazzo è determinata solo dalla riprogettazione di piazza Venezia nel corso della costruzione del monumento nazionale a Vittorio Emanuele II

Nel 1916 il Regno d’Italia rivendicò il palazzo all’Austria per il ruolo simbolico-nazionalistico assunto dall’edificio. La costruzione del nuovo scalone monumentale, progettato da Luigi Marangoni, è stato uno tra gli interventi più rilevanti sul palazzo in quel periodo a celebrazione dell’unità della nazione e delle aree sottratte all’Austria nella III guerra d’indipendenza (1866) e nella prima Grande guerra(1915-18). Il definitivo contratto con gli stati di Austria e Ungheria ha avuto luogo solo nel 1919.

Architettura

L’architettura del palazzo in stile rinascimentale ha subito continue modifiche durante la sua articolata e vasta storia edilizia. L’aspetto di massiccia struttura medievale dell’ampio fronte è attenuato dal vivace contrasto del rosso mattone dell’intonaco con i profili in travertino delle finestre. La sua possente torre merlata a pianta quadrata che lo delimita lo fa essere conforme al tipo di costruzione usuale per i palazzi cittadini romani dell’epoca.

La facciata del palazzo sulla piazza è coronata da merlatura guelfa sorretta da beccatelli ed è caratterizzata dalla grande torre che nel 1546 restò priva della merlatura e fu rivestita con il tetto, come si vede adesso. Il quattrocentesco portale su piazza Venezia al pianterreno, attribuito a Giovanni Dalmata, è decorato e delimitato da un’architrave con testa leonina mentre due stemmi del cardinale Marco Barbo vi spiccano ai lati

Il disegno è tradizionalmente attribuito a Leone Battista Alberti ma si presuppone che Giuliano da Maiano, Batolomeo Bellano e Bernardo Rosselino siano i responsabili dei successivi rimaneggiamenti e ampliamenti. Gran parte della pietra per costruire il palazzo fu estratta dal vicino Colosseo, una pratica comune a Roma fino al XVIII secolo.

Il lato nord del palazzo si estende lungo via del Plebiscito, sul lato ovest l’area del palazzo con il giardino retrostante è delimitata da un muro merlato. Sul lato sud si trova la chiesa di San Marco, inclusa nel complesso della costruzione del palazzo.

Il Museo

Il museo, con l’ingresso in Piazza Venezia, dal dicembre 2014 è di proprietà del Ministero per i Beni e le Attività Culturali assieme alla Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte situati all’interno dell’edificio.

La collezione di dipinti comprende capolavori dal XIII al XVIII secolo. Secolo, tra cui ” Annunciazione ai donatori ” di Filippo Lippi e opere di Giotto, Beato Angelico, Giorgione, Benozzo Gozzoli, Guercino, Pisanello, Guido Reni, Giorgio Vasari eGian Lorenzo Bernini.

Nella loggia esterna che era il giardino di Paolo II si trova un lapidario. Un’importante raccolta di armi è ospitata nel museo assieme ad una collezione di arazzi, monete e medaglie, tessuti, vetri, lavori in smalto e un assortimento di oggetti in argento e sculture in legno. Oggi il museo al piano terra è anche un’importante sede per mostre.

Palazzo Assicurazioni Generali

La realizzazione del Palazzo delle Assicurazioni Generali, l’iimportante compagnia triestina, fu un’idea di Marco Besso, al tempo Direttore e poi Presidente della Compagnia stessa, che volle costruire la sede delle Generali nel cuore di Roma poco distante dalla Colonna di Traiano e dai Fori Imperiali.

Previsto nell’area di proprietà della famiglia Torlonia, il cui edificio fu demolito, l’architetto Giuseppe Sacconi, nel ridisegnare la pianta di Piazza Venezia, voleva ripetere le caratteristiche estetiche di Palazzo Venezia che gli sorgeva di fronte dando luogo con questo nuovo edificio ad una delle quinte della piazza completando al contempo l’assetto simmetrico della piazza stessa.

L’opera fu poi realizzata dal suo allievo Guido Cirilli, in collaborazione con Alberto Manassei ed Arturo Pazzi che si ispirarono all’equilibrio ed al gusto di eleganza che caratterizzava Palazzo Venezia con l’armonia delle sue linee, mantenendo la stessa altezza, compresa la sua torre angolare quadrata.

Dopo l’elaborazione del progetto, l’edificio fu eretto dal 1906 al 1911. Il palazzo ha pianta trapezoidale, disposta intorno ad un vasto cortile con porticato decorato con stucchi e graffiti, facente funzione di corte d’onore come nei palazzi rinascimentali.

Il Leone di San Marco

La facciata del palazzo è caratterizzata da arcate al pianterreno, da un fregio marcapiano dipinto a chiaroscuro, sormontato da una lunga serie di bifore romaniche sovrastate a loro volta da due file di finestrelle. La linea bianca delle merlature ghibelline completa la prestigiosa facciata che sopra l’ingresso principale trova effigiato il Leone di san Marco.

Il bassorilievo originario del XVI secolo,  proveniente da un bastione della cinta muraria di Padova, fu collocato al centro della facciata come emblema della rinascita d’Italia oltre che della Repubblica veneta.

Il risultato tenne fede alle aspettative della società triestina che con il maestoso e più rappresentativo Palazzo delle Generali si inseriva prepotentemente nello scenario cittadino come attore principale del mondo assicurativo e degli interessi commerciali e culturali della città.

La casa di Michelangelo

Su un lato del Palazzo delle Assicurazioni Generali, nell’angolo più appartato della Piazza, dove c’era una strada stretta, Via Macel de Corvi, una targa testimonia in quel luogo l’esistenza dell’antica casa, abbattuta a fine ‘800, di Michelangelo Buonarroti, il sommo artista, che vi dimorò per circa trent’anni, impegnato per la realizzazione della Tomba del papa Giulio II in San Pietro in Vincoli.
La targa riporta questa scritta: « Qui era la casa consacrata dalla dimora e dalla morte del divino Michelangelo. SPQR 1871». Dopo vari spostamenti per il riassetto della piazza, la definitiva collocazione della facciata della casa nel 1939 fu ad opera dell’ingegnere Adolfo Pernier, direttore dei lavori di urbanistica nell’era fascista, che individuò nella passeggiata del Gianicolo il luogo più adatto.

Palazzo Bonaparte

Palazzo Bonaparte, uno degli storici edifici che disegnano i confini di Piazza Venezia, è una delle realizzazioni dell’architetto Giovanni Antonio de Rossi, che gli fu commissiona dal 1657 al 1677 dai marchesi Giuseppe e Benedetto d’Aste.

Nel 1699 i marchesi Rinuccini, apprezzandone la splendida architettura, lo acquistarono e poi nel 1818 il palazzo divenne proprietà di Maria Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, che qui passò gli ultimi anni della sua vita, dilettandosi spesso a osservare da alcune feritoie il viavai di carrozze sulla Piazza.

La sua architettura barocca e gli affreschi settecenteschi che adornano le pareti conquistano i visitatori rimanendone colpiti appena entrati. Ciò che caratterizza questo raffinato palazzo sono gli angoli arrotondati e le tre file di finestre con timpani disuguali sormontate da un’ eccentrica piccola mansarda sottotetto. Sul lato destro della facciata all’angolo di via del Corso si trova un raro esempio di balconi ad angolo ancora esistenti a Roma.

Anche se gli eredi di Bonaparte lo cedettero nel 1905 al Marchese Misciattelli, il palazzo ancora oggi è conosciuto come Palazzo Bonaparte. Dal 2019, dopo ampi lavori di ristrutturazione, il palazzo è aperto al pubblico e dedicato a mostre artistiche. L’ultimo evento nel maggio 2020 sulla storia dell’impressionismo francese,  “Impressionisti Segreti”, una raccolta di 50 capolavori da Camille Pissarro a Claude Monet.

Basilica di San Marco

La Basilica di San Marco, edificata nel 336 d.C. da papa Marco in onore di S.Marco Evangelista, dopo un restauro nel 792 da parte di papa Adriano I, fu ricostruita nell’833 da papa Gregorio IV ornando l’abside con i bei mosaici tuttora esistenti. Il campanile fu aggiunto nel 1154.

Fu papa Paolo II nel 1465-1470 a ordinare il grande cambiamento nell’architettura della chiesa, quando la facciata, attribuita all’architetto Leon Battista Alberti, fu rimaneggiata secondo il gusto rinascimentale con gli archi a due piani e il soffitto blu interno con cassettoni.

Il papa essendo veneziano, fece decorare il soffitto della navata centrale con al centro lo stemma di Paolo II Barbo e destinò la chiesa alla comunità veneziana di Roma. L’interno ha l’aspetto di una basilica medievale, con le sue tre navate. Da notare la tomba di Leonardo Pesaro dello scultore Antonio Canova.

La chiesa assunse l’aspetto odierno in tre fasi dal 1735 al 1750 con un nuovo e più impegnativo restauro promosso dal cardinale Angelo Maria Quirini su progetto di Filippo Barigioni.

La chiesa, inoltre, all’epoca della costruzione del Vittoriano nel 1911 subì il rifacimento della zona, infatti, il Palazzetto Venezia, oggi sul lato occidentale, un tempo era su quello orientale, appoggiato alla torre di Palazzo Venezia.

Tra il 1947 e il 1949 vennero eseguiti importanti lavori di restauro per ridurre l’umidità della chiesa, e nell’occasione fu riaperta e restaurata la cripta con successive ricerche  archeologiche per approfondire le epoche antiche dell’edificio e dell’area.

Monumento Vittorio Emanuele II (Vittoriano)

La costruzione del Monumento Vittorio Emanuele II, il Vittoriano, iniziò nei primi giorni del 1886 con le demolizioni di edifici di gran valore storico, dal Convento dell’Aracoeli alla Torre di papa Paolo III.

In Stile Neoclassico, il complesso architettonico in marmo bianco ha una larghezza di 135 m. e 70 di altezza, con decine di solenni colonne corinzie. Vittorio Manuele di Savoia, in una scultura equestre in bronzo alta 12 metri, opera di Enrico Chiaradia ed Emilio Gallori, si staglia altero al centro del monumento.

L’alto portico è coronato da 16 colonne sormontate da 16 statue rappresentanti le Regioni d’Italia e lateralmente, sui propilei laterali, da due quadrighe bronzee, dell’Unità a sinistra e della Libertà a destra.

Inaugurato il 4 giugno 1911, il Vittoriano, soprannominato “torta nuziale”  e“macchina da scrivere” dai romani, dal 4 novembre 1921 ospita al centro la salma del Milite Ignoto in onore dei soldati caduti nella prima Guerra mondiale e rimasti senza tomba o non identificati. La salma fu tumulata sotto l’”Altare della Patria”, con la statua della Dea Roma che la protegge, alla presenza di re Vittorio Emanuele III .

Scavi: l’Ateneo di Adriano

L’Ateneo di Adriano è stato scoperto durante gli scavi fatti a Piazza della Madonnna di Loreto, a fianco di Piazza Venezia nel 2008. “L’auditorium di Adriano è il più grande ritrovamento di Roma da quando il Foro è stato scoperto negli anni ’20”, questo il commento dell’l’archeologa Rossella Rea, responsabile degli scavi.

L’imperatore filosofo nel 123 d.C., fece costruire l’ateneo nel 133 dopo Cristo per ospitare gare di poesie, filosofi, scienziati e magistrati, letterati, invitati a misurarsi in orazioni in greco e in latino.

L’ateneo, fatto costruire da Adriano sul modello di quello visto nel tempio di Atena ad Atene presentava tre aule a due piani allineate in sequenza dove i nobili romani accorrevano per assistere allo spettacolo sdraiati su sedili di marmo a terrazze.

Con gli scavi completati, i terrazzamenti e le massicce mura di mattoni del complesso, nonché tratti dell’elegante pavimento in marmo grigio e giallo, sono nuovamente visibili fino alla profondità di 5,5 metri sul lato sinistro della Piazza.

Le importanti rovine sono state portate alla luce in occasione degli scavi per la realizzazione della nuova linea metropolitana C che attraverserà il complesso dei Fori imperiali fino al cuore di Roma.

Il MIBACT (Ministero per i Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), attraverso la Soprintendenza Archeologica ha bandito un concorso per la copertura trasparente dell’Ateneo e per la musealizzazione dell’area che così sarà protetta e fruibile dai romani e dai turisti che affollano Piazza Venezia.

Cinema

Roma è stata da sempre scelta da molti registi come una location ideale per realizzare film sul costume dei romani. Piazza Venezia è il fulcro centrale del centro storico di Roma in cui si intersecano ben cinque arterie di traffico.

Per dirigere proprio il traffico era stata posta al centro una pedana con il vigile addetto. “Pizzardone” è il caratteristico nome che usano i romani per chiamare il vigile urbano e il “pizzardone” più famoso per antonomasia è quello di Piazza Venezia. Di seguito alcune dei film più famosi:

Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo (1956)

In questo film Aldo Fabrizi interpreta uno zelante brigadiere alle prese con l’opinione ingiustamente negativa che la popolazione ha nei confronti della sua categoria. Accanto all’attore romano troviamo Peppino De Filippo, Nino Manfredi eAlberto Sordi. Regia di Mauro Bolognini.

Il vigile urbano (1960)

Eccezionale la performance di Alberto Sordi nei panni del vigile urbano nella pellicola diretta da Luigi Zampa. L’attore romano, nell’esilarante commedia dedicata al traffico cittadino, è affiancato da Vittorio De Sica e dall’attrice Silva Koscina.

To Rome with Love (2012)

To Rome with Love è un film del 2012 scritto e diretto da Woody Allen con l’attrice Penélope Cruz, Roberto Benigni e Alec Baldwin. La pellicola, romantica e immaginifica, girata completamente a Roma, si divide in quattro movimentati episodi con riferimenti alla commedia boccacesca.

Come arrivarci

Situata al centro di Roma Piazza Venezia si avvale di diverse autolinee urbane e della metropolitana. La fermata Colosseo della linea B della metro è certamente la linea più rapida per arrivarci. Uscendo sul lato destro basta una passeggiata a piedi attraverso i Fori Imperiali per giungere alla piazza. Le linee degli autobus sono, tra le tante, la 64, 628, 630, 40, 63, 81, 87, 70, 95, 716, 170, 175, 186, 204, 271, 492, 571, 628, 630, 716, 810, 850.

Un’alternativa è la fermata Spagna dalla linea A della metro che permette di raggiungere la piazza, attraversando a piedi la strada dello shopping per eccellenza, via Condotti, che incrocia Via del Corso alla fine della quale sul versante sinistro si trova la piazza.

Sono in corso i lavori di scavi della linea C della metropolitana per la realizzazione della stazione proprio in Piazza Venezia.

Piazza Venezia: opinioni e commenti

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